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La domanda di servizi alla produzione
Il 67,6% delle imprese intervistate ha dichiarato di far ricorso a servizi esterni per una o più funzioni aziendali. Nella tabella 82 si mostra la distribuzione delle imprese che ricorrono ad uno o più servizi esterni: il 52% delle imprese che ricorrono a servizi esterni vi ricorre per una sola funzione; il 36% per due; il 4% per tre; il restante 8% per quattro. Rispetto alle imprese toscane sembra esserci una minore tendenza a esternalizzare fasi della produzione. Si tratta dunque di imprese meno disintegrate delle toscane. Tabella 82. Ricorso a servizi esterni delle imprese lombarde del campione lavoro per area funzionale (%)
In Lombradia risulta confermata la minore tendenza a esternalizzare fasi della produzione rispetto alle imprese toscane (8,9% contro il 15,1 della Toscana). Le uniche attività maggiormente esternalizzate in Lombardia sono vendite e marketing, segnale anche questo di una maggiore maturità delle imprese lombarde rispetto alle toscane. Di difficile valutazione la propensione ad esternalizzare di capofila e subfornitrici. Il ricorso medio a servizi esterni è di circa 2,5 punti percentuali superiore tra le capofila rispetto alle subfornitrici, ma tra le 12 imprese che non esternalizzano 8 sono capofila e 4 subfornitrici.. Le modalità del ricorso a servizi esterni sembrano consolidate: il 69,2% delle imprese intervistate ritiene di non avere modificato nel corso del 1996 il ricorso a servizi esterni; il 15,4% ritiene di averlo aumentato, mentre il restante 15,4% dichiara di averlo diminuito. Rispetto a quanto si è visto per la Toscana la dimensione locale e provinciale per il reperimento dei servizi esterni non è fortemente prevalente. Maggiormente accentuato rispetto alla toscana il ricorso a servizi presenti in regione (8 funzioni rispetto alle 6 toscane si esauriscono all’interno della regione). Dai dati precedenti si ha la netta impressione di trovarsi di fronte a un sistema di collaborazioni e prestazioni esterne meno fortemente caratterizzante le imprese del sistema moda lombardo rispetto a quello toscano, e che si può prevedere resterà immutato nel medio periodo. Ciò può forse significare un minore peso della domanda di lavoro indotta rispetto a quello inferito nel caso toscano. L’approvvigionamento di materie prime Per l’approvvigionamento di materie prime, solo una impresa del settore delle pelletterie si rivolge esclusivamente a fornitori localizzati all’interno della sua stessa area. Tutte le altre hanno anche fornitori esterni alla propria area di localizzazione e risulta complessivamente elevato il ricorso a fornitori esteri (tabelle 83-87). Tabella 83. Localizzazione dei principali fornitori di materie prime delle imprese lombarde del campione competitività* Fonte: elaborazioni Ciriec. * La domanda prevedeva risposte multiple Tabella 86. Quote di materie prime acquistate in Italia dalle imprese lombarde del campione competitività (%) Tabella 87. Quote di materie prime acquistate all’estero dalle imprese lombarde del campione competitività (%)
L’elemento che invece può essere sottolineato con certezza è costituito dal fatto che la lontananza fisica dei fornitori penalizza le imprese che volessero impostare il proprio processo produttivo in una logica di tipo just in time. Molte imprese del campione hanno dichiarato di operare già in tale logica; tuttavia, la verifica effettuata sui giorni di produzione garantiti dalle scorte evidenzia che, in realtà, solo due maglifici sono al momento riusciti a minimizzare le immobilizzazioni di magazzino ottimizzando i rapporti con i propri fornitori di materie prime e accessori.
Oltre il 40% delle imprese del campione ha introdotto, nel corso degli ultimi 3 anni, innovazioni organizzative, connesse all'introduzione di elaboratori elettronici, o di processo. Una quota analoga di imprese ha inoltre investito, sempre nell’ultimo triennio, in attività di R&S che sono state soprattutto finalizzate all’introduzione di nuovi materiali e modelli (tabella 88) ed esclusivamente autofinanziate. Anche in questo caso, come del resto già rilevato a proposito del sistema moda toscano, l’incidenza delle spese in R&S sul fatturato risulta superiore a quella media calcolata dall’ISTAT nel 1992 per i settori dell’abbigliamento e delle calzature. In particolare, nel caso lombardo, tale incidenza si attesta sullo 0,87%. Tabella 88. Investimenti in R&S delle imprese lombarde del campione competitività*
* La domanda prevedeva risposte multiple Il dato rilevato risulta più alto anche di quello calcolato con riferimento al campione di imprese toscane (0,6%). Ricordiamo, tuttavia, che nel caso in esame il campione è più sbilanciato sulla dimensione di impresa medio-grande. Pertanto, dal momento che l’attività in R&S cresce, generalmente, al crescere della stessa dimensione di impresa non è possibile sostenere, sulla base di questa sola informazione, che il sistema moda lombardo sia mediamente più propenso all’innovazione di quello toscano. Va però sottolineato che il campione in esame ha anche realizzato, sempre nel corso degli ultimi 3 anni, investimenti in macchinari più consistenti di quelli realizzati dal campione toscano (tabella 89) e che questo risulta perfettamente in linea con i dati ufficiali disponibili sull’attività di investimento dei due diversi sistemi moda. Da questi si rileva, con riferimento al periodo 1980-1992, una diminuzione della quota di investimenti realizzati in Toscana rispetto al corrispondente aggregato nazionale e, viceversa, una sostanziale stabilità della quota di investimenti realizzati dal sistema lombardo. Tabella 89. Investimenti delle imprese lombarde del campione competitività Nel caso lombardo, inoltre, risulta più alta che in Toscana la quota di imprese che dichiara aumentata o molto aumentata la produttività del lavoro nell’ultimo triennio e che dichiara la stessa produttività in ulteriore aumento per il prossimo futuro (tabella 90 e 91). Tabella 90. Imprese lombarde del campione competitività per andamento della produttività nell’ultimo triennio Infine, sembra ancora più stretto di quanto rilevato in Toscana il rapporto tra le imprese del sistema moda e i fornitori regionali di macchinari, cosa che consente alle imprese una maggiore informazione sulle tecnologie disponibili; una maggiore possibilità di interagire con gli stessi fornitori nella definizione di eventuali modifiche da apportare alle macchine e, conseguentemente, una possibilità potenzialmente maggiore di introdurre innovazioni firm-specific (tabella 92-94). Tabella 91. Localizzazione dei principali fornitori di macchinari delle imprese lombarde del campione competitività*
Tabella 92. Rapporti con i fornitori di macchinari per le imprese lombarde del campione competitività (%)
* La domanda prevedeva risposte multiple |
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