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i Introduzione
i.1 Il Progetto
i.2 Ricerca e monitoraggio
i.3 Schede monitoraggio aziende
1 La Formazione Professionale
1.1 Il profilo professionale del Progettista di Abbigliamento
1.2 Il percorso Formativo
1.3 Le competenze acquisite
1.4 Spendibilità nel mondo del lavoro
2 Progettazione
2.1 La modellistica industriale
2.2 La scheda tecnica
2.3 Controllo del prototipo e modifiche di un modello
2.4 Dati necessari per lo sviluppo di una gonna
2.5 Vari tipi di sviluppo industriale
2.6 I piazzamenti
3 Controllo Qualità
3.1 Collocazione del controllo qualità nel processo produttivo
3.2 Cos'è il controllo qualità
3.3 Quali sono i tipi di controllo da eseguire
3.4 Formax per il controllo qualità
3.5 Procedura di controllo
4 La teoria delle Conformazioni Antropometriche
4.1 Il Metodo delle conformazioni antropometriche
4.2 Gli strumenti offerti dalla tecnologia
4.3 Modalità applicative: la teoria ed il processo industriale
4.4 L'abbigliamento programmato
4.5 I capi "su misura"
4.6 La vendita per corrispondenza e via internet
4.7 La comunicazione
4.8 Le simulazioni e la virtualità
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Le forme contrattuali

Lo stock degli occupati è inquadrato pressoché totalmente con contratto a tempo indeterminato. Tale quota si riduce nei flussi pur restando superiore all’80%, e si riduce ancora di più nelle previsioni dove scende al 66,7%. L’unica forma contrattuale atipica di un qualche interesse, come si può notare dalla tabella 132, è il tempo determinato che nelle previsioni è l’unico strumento di flessibilità utilizzato dalle imprese.

Tabella 131. Dipendenti, assunti, assunzioni previste per tipo di contratto nelle imprese francesi del campione lavoro (%)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

Figura 15. Dipendenti, assunti, assunzioni previste per tipo di contratto

A differenza di quanto si è visto in Toscana e in Lombardia, gli addetti delle imprese intervistate nell'Ile de France sono equamente suddivisi tra maschi e femmine (51,3%). Questo può essere spiegato considerando, come si vedrà meglio tra breve, che si tratta di imprese che non svolgono attività direttamente produttive, quelle nelle quali in Italia era preponderante la presenza femminile.
La struttura per inquadramento contrattuale è centrata su inquadramenti relativi a impiegati, quadri e dirigenti che nel complesso rappresentano il 75,3% dei dipendenti. Gli operai rappresentano appena il 12% dei dipendenti.

Tabella 132. Dipendenti delle imprese francesi del campione lavoro per inquadramento contrattuale (%)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

La disaggregazione per area funzionale e sesso non mette in luce alcuna particolare polarizzazione della manodopera femminile in specifiche aree funzionali come avveniva in Toscana e Lombardia.

Tabella 133. Dipendenti delle imprese francesi del campione lavoro per area funzionale e sesso (%)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

I titoli di studio

La struttura degli occupati per titolo di studio è molto diversa rispetto a quella riscontrata in Lombardia e in Toscana. Come si può notare oltre i ¾ degli addetti è in possesso di un diploma; tale quota sale al 90% tra gli assunti. Non sono presenti laureati né nello stock né tra gli assunti recenti, ma le previsioni di assunzione riguardano per il 16,7% personale in possesso di un triennio universitario. Questa situazione è naturalmente una conseguenza dei differenti livelli di scolarità complessiva della forza lavoro di Italia e Francia, ma è anche significativa di funzioni diverse attivate all’interno delle imprese.

Tabella 134. Addetti, assunti, previsti delle imprese francesi del campione lavoro per titolo di studio (%)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

* DEA universitario.

Figura 16. Addetti, assunti, previsti delle imprese francesi del campione lavoro per titolo di studio


Le aree funzionali

L’analisi per area funzionale mette in luce in modo molto netto la distanza tra le imprese intervistate a Parigi e quelle toscane e lombarde. La produzione pesa per appena il 4,5% degli addetti contro il 75% circa di Toscana e Lombardia; oltre la metà degli addetti svolge attività relative alla vendita, al marketing e all’assistenza post-vendita; ed un altro 25% circa è occupato in attività relative alla gestione d’impresa. La funzione di progettazione e R&S occupa una quota di addetti -5,3% - maggiore rispetto a Toscana e Lombardia . Questa caratterizzazione delle imprese parigine si accentua se si considerano i dati relativi alle sole imprese capofila.

Per le subfornitrici i dati rilevati non sono attendibili.

Tabella 135. Addetti delle imprese francesi capofila del campione lavoro per area funzionale (%)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

La decisione di assumere

Le grandi differenze viste in precedenza relative alla struttura occupazionale delle imprese parigine rispetto alle italiane scompare completamente in rapporto alla ricostruzione delle strategie di assunzione offerta dagli imprenditori. Si è visto il prevalere di ragioni strategiche nella programmazione delle assunzioni, a questo non corrisponde però un ampliamento dell’orizzonte temporale in cui vengono prese le decisioni. Gli intervistati affermano in più della metà dei casi di avere assunto con una programmazione inferiore ai tre mesi; circa il 91% delle imprese ha operato in un orizzonte inferiore a sei mesi e tutte entro i 12 mesi. Tutte le imprese che prevedono di assumere lo faranno invece nei prossimi sei mesi.

Tabella 136. La programmazione delle assunzioni delle imprese francesi del campione lavoro (%)

Fonte: elaborazioni Ciriec.

Figura 17. Addetti delle imprese francesi capofila del campione lavoro per area funzionale


La modalità di selezione del personale appare anche nell’area di Parigi spostate su procedure informali quali la segnalazione (40%) - in maniera anche più accentuata rispetto a Toscana e Lombardia - e sulla selezione diretta (30%); maggiore peso che in Italia è assunto dal collocamento pubblico (13,3%). Si ricorre ai consulenti nel 6,5% dei casi; una percentuale del tutto simile ricorre al reclutamento attraverso i contatti diretti con la scuola.

La decisione di assumere è presa nella gran parte dei casi (70%) a livello di un organo di decisione collegiale - comitato di direzione -; nel restante 30% dei casi è direttamente il titolare a decidere.


Il fabbisogno professionale

Per quanto riguarda il fabbisogno professionale le imprese intervistate non sono state in grado di fornire un livello di informazione tale da permettere la costruzione dei quattro indici già utilizzati, ma soltanto dell’indice di previsione e di difficoltà di reperimento. Le informazioni che si sono potute raccogliere sono però indicative di comportamenti nettamente differenziati rispetto alle due regioni italiane.

Le previsioni di assunzione mostra la centralità di figure professionali intermedie, che nelle classifiche relative alle imprese toscane e lombarde erano emerse solo secondariamente: il 66,7% delle figure segnalate appartiene infatti al grande gruppo delle professioni intermedie (3) In particolare il 66,7% delle imprese che dichiara di assumere è interessata a personale con competenze tecniche da adibire a funzioni di addetto acquisti (3.3.3/b). Il 16,7% è interessata ad assumere stilisti; ed anche le figure operaie indicate - modellisti - (6.5.3) riguardano una delle fasi a più alto valore aggiunte del ciclo produttivo.


Tabella 137. Indice di previsione nelle imprese francesi del campiona lavoro (ISTAT 3 cifre)

Fonte: elaborazioni Ciriec.

Le indicazioni legate alla difficoltà di reperimento hanno riguardato anch’esse soprattutto figure professionali intermedie, quando, come si ricorderà, soprattutto in Toscana era evidente una forte concentrazione su figure di produzione. La maggiore concentrazione si risposte si ha su figure del grande gruppo 2.

Tabella 138. Difficoltà reperimento figure professionali nelle imprese francesi del campione lavoro (ISTAT 2 cifre)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

Si tratta di stilisti, come si può notare dalla tabella 140, cui è associato l’indice di difficoltà più alto. Seguono figure intermedie relative a funzioni commerciali, di marketing e di post-vendita, e solo in terza posizione le imprese indicano difficoltà nel reperire figure operaie, comunque legate a fasi ad alto valore aggiunto.

Tabella 139. Indice di difficoltà nel reperimento delle figure professionali nelle imprese francesi del campione lavoro (ISTAT 3 cifre)


Fonte: elaborazioni Ciriec.

Le imprese intervistate hanno fatto ricorso alla formazione in pochissimi casi (solo l’8,3% delle imprese dichiara di avere svolto corsi di formazione), mentre la metà hanno attivato al loro interno stage formativi. Da notare infine come sia molto più diffusa che tra le imprese toscane e lombarde la richiesta di precedenti esperienze lavorative.

Ricerca e Monitoraggio