L’e-government si identifica nell’utilizzo di Internet da parte della Pubblica Amministrazione:in seguito all’attuazione delle disposizioni in materia di e-government i web della pubblica amministrazione non si configureranno più esclusivamente come siti vetrina ma come veri e propri centri di erogazione di servizi e strumenti interattivi di dialogo con i cittadini.
Il governo ha definito in un Piano di Azione le linee chiave della rivoluzione informatica:


1.miglioramento dell’efficienza operativa interna delle singole amministrazioni;
2.informatizzazione nell’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese;
3.integrazione dei servizi tra le diverse amministrazioni;
4.consentire l’accesso telematico degli utilizzatori finali ai servizi della pubblica amministrazione e alle sue informazioni.


Le molle principali che hanno fatto scattare la corsa all’e-government sono:


1.gli esempi di successo provenienti dal mercato con la crescente disponibilità di collegamenti alla rete a basso costo, l’uso generalizzato della e- mail, il riorganizzarsi delle imprese attorno al Web;
2.modificazioni culturali e comportamentali dei cittadini;
3.la riduzione dei costi attraverso processi lavorativi più efficienti;
4.la razionalizzazione e riduzione delle spese per l’acquisizione di beni e servizi on-line (e- procurement);
5.la crescente domanda di semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione e di qualità dei servizi da parte dei cittadini e delle imprese.






Ai vantaggi sopra evidenziati si devono aggiungere i riflessi a livello economico e culturale per l’intera società. L’adozione di tecnologie telematiche contribuisce indubbiamente alla riduzione del Digital Divide, ovvero il divario tecnologico che separa chi ha e chi non ha reale accesso alle nuove tecnologie. Inoltre, considerando che attualmente il principale ostacolo alla diffusione dell’e- commerce deriva dalla percezione da parte dei soggetti coinvolti di uno scarso livello di sicurezza, con l’adozione da parte della pubblica amministrazione per i propri servizi al cittadino di tecnologie come la firma digitale, si verrebbe a creare un clima di maggior fiducia tra i consumatori ponendo delle solide basi per lo sviluppo del commercio elettronico.

I principi dell’e-government inoltre consentono di replicare in modo innovativo i meccanismi relazionali tipici dei distretti industriali che hanno reso il sistema della PMI italiano competitivo in tutto il mondo.

L’introduzione della carta d’identità elettronica consentirà, inoltre, nuove forme di rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione facilitando i primi nell’ottenere i servizi erogati dalla P.A. on-line, l’accesso a informazioni e banche dati gestite da enti pubblici, i certificati elettorali, la carta sanitaria, la firma elettronica. Proprio in questo ambito notevole importanza ricopre il riconoscimento della firma digitale basata sulla crittografia a chiave pubblica, che si è ormai affermata come principale strumento in grado, allo stato attuale della tecnologia, di assicurare l'integrità e la provenienza dei documenti informatici, e quindi di svolgere per questi la funzione che nei documenti tradizionali è assolta dalla firma autografa.
Diventa perciò una realtà per le Pubbliche Amministrazioni, le imprese ed i privati scambiare documenti elettronici con la stessa validità dei corrispondenti documenti cartacei.

L'uso legale della firma digitale consentirà grossi benefici sia per il settore pubblico che per il settore privato, migliorando i processi della Pubblica Amministrazione attraverso la razionalizzazione, semplificazione ed accelerazione dei provvedimenti amministrativi, con un significativo impatto sullo scenario sociale, economico e finanziario del Paese.
L'Italia si è posta all'avanguardia essendo il primo paese ad avere attribuito piena validità giuridica ai documenti elettronici.

 

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